Celestina - Intervista
Intervista sulla storia dell’immigrazione a Cologno Monzese
Intervistatore: Cosa mi diceva prima su Cologno?
Celestina : Cologno è cambiata tanto, soprattutto quando sono arrivati i meridionali. Ricordo che c’era chi diceva che non conoscevano nemmeno il sapone e, quando lo videro, pensarono fosse da mangiare. Erano cose assurde che si sentivano dire, frutto dell’ignoranza. Ma, alla fine, l’ignoranza c’è ancora oggi, purtroppo.
Intervistatore: E com’è cambiata la percezione tra nord e sud oggi?
Celestina: Quello che non capisco è perché adesso alcuni meridionali sembrano più razzisti degli altri. Dovrebbero essere più comprensivi, invece... Adesso ce l’hanno con gli extracomunitari o con chi arriva da fuori, anche dal nord. Ma sono loro che sono venuti qui, non noi da loro. La verità è che tutto questo dipende dall’ignoranza, non è cambiato molto.
Intervistatore: Si ricorda quando è cominciata questa immigrazione dal sud?
Celestina : Se non sbaglio, sarà stato tra gli anni '50 e '60. Sì, direi più verso gli anni '60. Da lì la città ha iniziato a espandersi tantissimo.
Intervistatore: Da quanti abitanti si è passati?
Celestina : Eravamo circa 6.000 a Cologno. Poi, con l’arrivo della gente dal sud, in particolare nei quartieri periferici come San Giovanni e La Falca, le grandi aziende hanno cominciato ad attirare lavoratori, e la popolazione è cresciuta fino a 60.000. Un vero boom.
Intervistatore: Ricorda quando e dove si sono stabiliti i primi immigrati?
Celestina : Sì, i primi sono arrivati nel ’57. Hanno iniziato a costruire quei grandi quartieri popolari, come via Trento. Quella zona la chiamavano “la Corea”, per via del numero di meridionali che ci abitavano. Era un modo un po’ dispregiativo per identificare quei nuovi quartieri popolari.
Intervistatore: E poi?
Celestina : Poi venne il quartiere Stella, e prima ancora le case popolari in via Quattro Strade. Lì c’erano i palazzoni. Io abitavo proprio lì. Anche se non sono di Cologno, mi ricordo bene. In quel periodo si costruivano da soli le case, con quello che avevano: mattoni, forati, spesso senza intonaco né finiture. Erano tempi duri, ma la gente aveva voglia di fare. Col tempo, quei palazzoni sono stati completati, e la popolazione è esplosa.
Intervistatore: Si sarebbe mai immaginato tutto questo cambiamento?
Celestina : No, davvero. È incredibile pensare a com’era la città prima e com’è diventata. È stata una trasformazione enorme.
Intervistatore: Grazie mille per la testimonianza