Quando le immagini non lasciano scampo

© Marco Rilli

Il dittico mette in dialogo due immagini che, pur nella loro somiglianza formale, raccontano destini opposti. A sinistra il corpo senza vita di un bambino migrante restituito dal mare, icona tragica delle frontiere che separano i vivi dai morti, i privilegiati dagli esclusi. A destra, un bambino addormentato, immerso nella quiete domestica, nella protezione e nella promessa di un futuro.

Le due fotografie, accostate, annullano ogni distanza: ciò che separa la serenità dal dramma non è la natura dell’essere umano, ma il caso di nascere “dalla parte giusta del mondo”. La stessa postura, gli stessi corpi fragili, rivelano che la differenza non è nell’infanzia, ma nelle condizioni che la circondano.

In questo confronto emerge la tensione che mostra come l’immagine possa farsi specchio della diseguaglianza radicale che struttura il nostro tempo, ma anche invito a riconoscere in ogni volto — vivo o morto, vicino o lontano — la medesima dignità.

Il dittico non lascia scampo: chi osserva è chiamato a scegliere non solo lo sguardo con cui leggere le immagini, ma anche la propria posizione nel mondo.

marco rilli